ChatGPT spaventa Google

Oggi parleremo di IA e del perché la nuova chat di OpenAI dal nome ChatGPT spaventa Google, che intende correre ai ripari aumentando le risorse destinate alla ricerca e sviluppo della propria Intelligenza Antificiale.

ChatGPT spaventa Google: L’avvento delle IA

Con lo sviluppo sempre più avanzato delle intelligenze artificiali applicate alle conversazioni con gli utenti, in molti prevedono che questo sarà il futuro che soppianterà i motori di ricerca come Google anche se sembra ancora un futuro piuttosto lontano.


Per Intelligenza Artificiale (IA) ci si riferisce alla creazione di macchine dotate di capacità cognitive umane. Comprende una vasta gamma di tecnologie che coprono i campi dell’apprendimento automatico, natural language processing, percezione visiva e robotica. Attraverso l’intelligenza artificiale le macchine possono imparare autonomamente come risolvere problemi complessi e compiere compiti che non sono programmati dai loro designer. Questo risultato è raggiunto utilizzando algoritmi avanzati in grado di apprendere modelli a partire da dati digitali che possono quindi essere applicabili ad altri scenari simili o identici.

ChatGPT spaventa Google: L’arrivo di OpenAI e la sua ChatGPT

Intorno alla fine di novembre l’organizzazione senza scopo di lucro per la ricerca sull’intelligenza artificiale OpenAI ha presentato la sua ChatGPT, una chat pensata per rispondere alle domande degli utenti. Un cosiddetto “chatbot” come ne esistono a decine già da anni con la differenza che parlando con una IA le capacità di risposta e di generazione di contenuti testuali molto credibili ed “umani”.

Già dai primi giorni di sperimentazione della nuova ChatGPT in tanti hanno notato le capacità d’espressione ed interpretazione della chatbot di OpenAI grazie all’incredibile varietà di contenuti su cui è stata allenata riuscendo nell’impresa di formulare risponde non soltanto utili in diversi argomenti ma anche con una dialettica credibile.

ChatGPT spaventa Google: Le conseguenza sull’uso di massa

Oltre all’esaltazione per una novità così importante ed avveniristica, dall’altro lato arrivano sempre le critiche e le paure che una nuova tecnologia può presentare.

Così ecco la comparsa di articoli preoccupati per il futuro della dialettica in quanto ChatGPT sembra già in grado di generare dei saggi brevi in pochi istanti in maniera abbastanza credibile e veritiera da meritare una piena sufficienza con giusta qualche piccola modifica.

Ha fatto notizia anche la fiaba generata da un utente tramite ChatGPT che non solo è originale, ma addirittura commovente.

ChatGPT spaventa Google: Cosa ci si aspetta dal futuro

Molti esperti del settore ipotizzano che la facilità dello scrivere un breve comando e ricevere una risposta esaustiva su praticamente qualsiasi argomento sia una grande minaccia per i motori di ricerca ed in particolar modo Google che da quasi 30 anni organizzano i contenuti in rete.

Fare ricerche tramite ChatGPT risulterà sicuramente più semplice la ricerca rispetto all’inserimento di parole chiave e la ricerca successiva tra i vari risultati, soprattutto in questi anni in cui l’esperienza degli utenti risulta peggiorata per la crescente importanza che viene data agli annunci pubblicitari nei primi risultati di ricerca.

Oltre al problema degli annunci pubblicitari c’è anche l’uniformità dei contenuti nel web, uniformità data dalle regole delle SEO, che nella speranza di essere selezionati e premiati dall’algoritmo genera di conseguenza contenuti molto simili l’uno all’altro peggiorando l’esperienza per gli utenti e rendendo più difficile trovare quello che veramente cercano.

Ecco i principali motivi per cui una soluzione come ChatGPT col tempo potrebbe rimpiazzare il concetto di ricerca sul web per come siamo ormai abituati ad intenderla da decenni.

ChatGPT spaventa Google

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